Tutto quello che avreste voluto sapere sul podcasting (ma non avete mai osato chiedere)

Quante volte può capitare di sentir nominare la parola “podcast”? Una parola che da qualche tempo si è insinuata prepotentemente nella quotidianità, forse per la sua immediatezza nel poter essere fruito, scaricato, ascoltato, visto…

Il podcast risulta essere di fatto un file audio o video scaricabile all’interno del quale possiamo ritrovare: informazione, intrattenimento, tutorial, cronaca, fiction e qualsiasi tipo di argomento possa balenare alla mente.

Ma è il caso di fare un passo indietro, quando la parola podcast balza alla mente, il cervello suggerisce immediatamente delle analogie per capire di cosa stiamo parlando; per esempio la convinzione più diffusa è che si tratti della versione online di un programma radiofonico, uno spazio di condivisione di idee e opinioni suddiviso in puntate e recuperabile in qualsiasi momento.
Nonostante il podcast possa essere anche questo, tale definizione potrebbe essere considerata, in ultima analisi, alquanto riduttiva.
Il podcast , infatti, per definizione risulta essere l’insieme di quelle operazioni relative al download di file di qualsiasi natura; la parola podcast per l’appunto risulta una crasi tra il termine “pod”inteso come “capsula”o “pillola” e il termine “brodcast” ovvero “trasmissione.

Tramite queste informazioni dovrebbe diventare più immediato comprendere la vera natura di questo tipo di comunicazione basata sull’immediatezza della sua fruizione.
Ai propri albori il podcast veniva usato da emittenti radiotelevisive per permettere ai propri utenti di poter aver accesso in differita ai propri contenuti non legando più tali fruitori a dover seguire un dato contenuto in un orario preciso, permettendo loro di fatto di poter costruire da soli il proprio palinsesto. Oggi il podcast può essere ancora questo e mille altre cose, ogni creatore di contenuti online ne sta creando uno utilizzando le più diverse piattaforme presenti in rete: Spotify, Spreaker, Soundcloud, Mixcloud per quanto riguarda i podcast composti solo dalla componente audio, e altre come Youtube e Twitch per quei podcast che presentano anche una componente visuale.

Questo mezzo rivoluzionario sta portando a un modo del tutto nuovo e istantaneo di condividere idee e pensieri, risultando un media intimo che va a dialogare con l’ascoltatore in modo diretto e personale, senza contare poi la vastità di argomenti trattabili nelle varie trasmissioni: dalla critica dell’arte all’attualità passando per l’intrattenimento e i consigli per gli acquisti.

A livello di marketing può essere una mossa vincente produrre un podcast legato alla produzione della propria attività; è quello che Lyme Agency sta realizzando per svariati clienti tra cui Allemandi Editore, sono infatti in produzione due progetti podcast sui temi di arte contemporanea e più in generale riflessioni trasversali sulle arti per coadiuvare il lancio di dei libri prodotti dalla casa editrice a partire dal 2021.
Allemandi accetta così la sfida di travalicare i propri confini legando a doppio filo la carta stampata e il mezzo tecnologico del podcast, in una sinergia tra tradizione e innovazione che interagiscono in virtù di una comunicazione a tutto tondo che abbraccia le più disparate fasce di pubblico potenziale.

Il podcast in conclusione si sostanzia nell’evoluzione conseguente del tempo che stiamo vivendo di media storici come la televisione e la radio con la differenza che questo nuovo mezzo viene per così dire “dal basso” permettendo così ai più talentuosi di emergere pur senza sponsorizzazioni particolari, bastano un microfono, una webcam e una connessione ad internet per potersi esprimere liberamente e far arrivare il messaggio a più persone possibili.

Lyme Agency

via dei Caccia 11,
28100 Novara, Italy

via Vincenzo Monti 8,
20123 Milano, Italy

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