Un nuovo punto sull’accessibilità: l’analisi di Lyme Agency

Accessibilità: da ora obblighi anche per i privati.

Sono stati pubblicati i requisiti tecnici di riferimento che dovranno essere rispettati non solo dalla Pubblica Amministrazione ma anche dai “soggetti che offrono servizi al pubblico attraverso siti web o applicazioni mobili, con un fatturato medio, negli ultimi tre anni di attività, superiore a cinquecento milioni di euro all’anno”. Sono le prime regole emesse per il settore privato: molto rigide ed equivalenti alle Web Content Accessibility Guidelines AA 2.1.

È un’accelerazione importante in vista dell’entrata in vigore, nel 2025, della direttiva europea sull’accessibilità, che riguarderà sia il settore pubblico che quello privato, per qualsiasi erogazione di prodotto o servizio.

Crediamo sia probabile che i recenti obblighi verranno presto estesi anche a chi ha fatturati decisamente inferiori. La speranza è quella che i requisiti tecnici – ancora da definire – si attestino su un livello di garanzia dei diritti indispensabili delle persone disabili come la singola A del W3Consortium, sfuggendo dalla tentazione di imporre regole troppo rigide e probabilmente economicamente insostenibili.

In ogni caso l’accelerazione è stata considerevole e le aziende che comunicano anche online devono cominciare a prendere seriamente in considerazione il tema, non solo più per aspetti sociali ed etici ma anche per essere aderenti alla legge.

L’Accessibility Overlay

In questo scenario di regole, diritti umani e soluzioni tecnologiche si stanno affiancando all’azione autonoma degli esseri umani sempre più strumenti di accessibility overlay. Strumenti che dovrebbero permettere l’accesso e la fruizione di qualsiasi sito web alle persone affette da disabilità.

Lyme Agency ha voluto attuare, assieme al suo consulente sull’accessibilità, il docente delle Accademie di Belle Arti di Roma, Carrara e Pisa Enrico Bisenzi, una “prova su strada” dell’accessibility overlay più diffusa e promossa in Italia. Di seguito cosa abbiamo scoperto.

Abbiamo svolto il test su due pagine in ambiente WordPress volutamente ricche di ostacoli. Il risultato ha mostrato come queste soluzioni ottimizzino il rendering dell’utente che si dichiara come non vedente, epilettico, ipovedente, daltonico o disabile. Ma, se da un alto l’accessibility overlay si è dimostrata molto utile per svariate incombenze, per altre è risultata lacunosa.

Se infatti da un lato svolge correttamente funzioni di rendering: ingrandisce ed evidenza il cursore, ferma le animazioni gif che potrebbero contenere intermittenze pericolose per le persone epilettiche, modifica il contrasto dello schermo e regola spazi, formattazioni, font, interlinee e dimensioni; dall’altra parte tralascia effetti visivi tramite css, nonché inclusioni di video pericolosi dall’esterno come YouTube, non inibisce pop up, non corregge pdf e web Application ospitati dal sito web, non corregge anchor text non parlanti di link significativi.

Ma, soprattutto, non permette ad alcun sito web di rendersi conforme a nessuno standard: agendo sul solo rendering non va a modificare alcunché del codice sorgente del sito web che viene invece analizzato dallo strumento di validazione necessario per acquisire la certificazione W3C.

Conclusioni

Nel mondo della comunicazione digitale tutto evolve e quasi mai si conclude, soprattutto se si parla di accessibilità web e interazione fra umani e algoritmi/intelligenza artificiale.

L’accessibility overlay ha sicuramente delle lacune, ma crediamo che possa essere un ottimo partner e rivelarsi una grande opportunità per iniziare ad avvicinare i siti web e le aziende con fatturati più piccoli al mondo dell’accessibilità online, che riguarda il 15% della popolazione italiana. Ma, di certo, ora e anche di fronte alle migliorie drastiche che l’intelligenza artificiale potrebbe avere in futuro, è e sarà indispensabile affiancarle la capacità di pensiero ed azione autonoma degli addetti del settore in grado di monitorarla e intervenire, oltre che coprire le mille condizioni variabili di intervento da mettere in campo.

Il tema dell’attuale incapacità delle piattaforme di rendere pienamente accessibile un sito senza l’intervento di un analista e di concrete modifiche al codice di programmazione, è ulteriormente trattato sull’autorevole sull’autorevole blog in tema inclusive design Scacco al Web.

Lyme Agency

via dei Caccia 11,
28100 Novara, Italy

via Vincenzo Monti 8,
20123 Milano, Italy

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